2019/ Avvento – Centro del Riuso

Avvento, a Portogruaro nasce il Centro del riuso sociale
Riutilizzare mettendo a disposizione nella Parrocchia di Sant’Andrea con vari collaboratori.


29/11/2019 di Leo Collin
Ha una bella vetrina come un negozio, ma non lo è; gli scaffali come un supermercato, ma non lo è; delle persone che sembrano commessi stipendiati, ma non lo sono. Allora, cosa sarà mai?

Per ora chiamiamolo: “Centro del riuso sociale”. Ma neppure questo sarà il nome definitivo. Per svelare gradualmente il mistero, ne abbiamo parlato con mons. Giuseppe Grillo, parroco di Sant’Andrea e di Sant’Agnese in Portogruaro, “ideatore e portavoce” dell’iniziativa, assieme ad una entusiasta ed affiatata équipe di collaboratori, appartenenti alla Caritas, alla San Vincenzo, alla Croce Rossa e ad altre parrocchie e gruppi di volontariato.

Si tratta di un “progetto articolato”, nato dal vissuto dell’impegno concreto, fatto di relazioni con persone che si trovano in situazione di necessità o di disagio, che desiderano mantenere la propria identità di persone, senza divenire “assistiti permanenti”.

Obiettivo: prevenire e contrastare le situazioni di povertà, attraverso la dinamica del “riuso”, evitando inutili sprechi e ammasso di rifiuti.

Alla base del progetto ci stanno delle scelte operative che consentano una duplice valenza. Prima di tutto che ci siano delle persone o famiglie, mosse dalla gioia di donare dei beni usati, non deteriorati, in modo che abbiano una “seconda vita”, impreziosita dal fattore “bisogno e necessità”. Dai vestiti, agli oggetti e biancheria per la casa, le suppellettili, i mobili, i giocattoli, gli articoli per l’infanzia e ogni altro “bene”, utile a garantire sussistenza e vita.

E nel contempo, che ci siano altre persone e famiglie mosse dalla necessità di dotarsi di qualsiasi tipo di bene per uso personale, per la casa, il lavoro, la scuola, la cultura, il giardino, l’hobbistica e il tempo libero.

Elemento da non sottovalutare è che il libero scambio della merce non vuole avere il sapore dell’erogazione assistenziale di beneficienza. Ma intende responsabilizzare chi richiede l’offerta di un bene, evitando che vada a finire in breve nel bidone dei rifiuti. Per questo viene richiesto ai beneficiari di donare un contributo economico, sia pure “minimo”.

L’ambiente in questione potrà divenire “luogo di accoglienza e dialogo”, per favorire le relazioni tra persone di condizioni sociali, lingua e consuetudini diverse.

Un luogo aperto alla cittadinanza, che potrà condividere comportamenti virtuosi, atti a rinsaldare lo spirito di sobrietà e solidarietà. In particolare i giovani. Promuovendo così uno spazio di protagonismo, nell’anno a loro dedicato. Per questo motivo, nei prossimi giorni è previsto il coinvolgimento del centinaio di adolescenti e giovani della città, per individuare con loro degli spazi o “laboratori” che li coinvolgano con continuità. Ad esempio nel settore della “moda”, con la signora Carla, per curare l’allestimento della vetrina e l’esposizione dei numerosi abiti. O nel settore dell’immagine, creando con Samuele un “logo” che sintetizzi il “centro e il progetto”. Oppure costruire gli spazi espositivi con manichini, scansie e mobili, assieme ad Elisa e Stefano. Il “centro” viene allestito in via Venanzio, zona rotonda dello Stadio, ove un tempo c’era il Centro di ascolto Caritas.

Fonte: Redazione Online

2019/ Ott Un salvadanaio per la Caritas

Domenica 13 ottobre 2019 al termine della Santa Messa in Duomo, i bambini del catechismo Pio X che lo scorso maggio hanno ricevuto la prima comunione, hanno consegnato alla Caritas della parrocchia una preziosa scatolina “salvadanaio”.
Preziosa, perché frutto di un progetto di una forte valenza educativa che le Catechiste in collaborazione con i Genitori hanno portato avanti con i bambini durante il loro primo anno di catechesi.
L’obiettivo prefissato: sensibilizzare i più piccoli all’importanza del donare verso i coetanei meno fortunati.
I bambini hanno creato con le proprie mani una scatolina “salvadanaio “dove ogni giorno hanno versato una piccola rinuncia (qualche merendina o qualche figurina in meno da comprare), con la consapevolezza che quel piccolo sacrificio sarebbe servito a riportare sorrisi ad altri bambini.
Su ogni lato del salvadanaio hanno disegnato le tappe più rappresentative del loro gesto fino a quello conclusivo, l’offerta del suo prezioso contenuto alla Caritas.
Con 85 euro, è questo il frutto dei loro piccoli e preziosissimi sacrifici, la Caritas ha acquistato:
n. 11 cf. omogeneizzati misti –
n. 10 cf. pastina e semolino –
n. 10 cf. latte infanzia –
n.5 cf. pannolini neonato
e li ha distribuiti a 7 famiglie bisognose con bambini piccoli della nostra Parrocchia.
Un grazie grande alle Catechiste, ai Genitori, ma soprattutto ai “Piccoli Cuori “che con il loro gesto hanno riportato il sorriso sul volto di questi bambini meno fortunati e regalato a tutti noi un bellissimo esempio di solidarietà senza età.
Si può essere piccoli e compiere gesti davvero grandi.

2019/ Ott – 37° Itinerario di fede per fidanzati

DIOCESI DI CONCORDIA-PORDENONE

Commissione pastorale
per la Famiglia e la Vita

37° Itinerario di fede per fidanzati
in preparazione alla vita e alla missione
nel Sacramento del matrimonio
(2019-20)

Centro Pastorale Seminario – Pordenone

LE DATE DEGLI INCONTRI

DOMENICA 27 OTTOBRE
DOMENICA 17 NOVEMBRE
DOMENICA 15 DICEMBRE (mattino-pomeriggio)
DOMENICA 12 GENNAIO
DOMENICA 23 FEBBRAIO
DOMENICA 29 MARZO (mattino-pomeriggio)
DOMENICA 19 APRILE
VENERDI 15 MAGGIO (ore 20.30, incontro dioce-
sano con il Vescovo)
DOMENICA 17 MAGGIO
DOMENICA 14 GIUGNO (mattino-pomeriggio)

Depliant fidanzati 2019-2020

2019/ Ago La comunione integrale

Papa Francesco: “La comunione integrale nella comunità dei credenti”
Un cuore davvero toccato dal Signore “è generoso con gli altri” e “aiuta i più deboli”.
Parlando a braccio, nel solco delle catechesi dedicate agli Atti degli Apostoli, il Pontefice ha precisato che un’autentica conversione non può limitarsi alle parole, perché c’è “un dinamismo di solidarietà che edifica la Chiesa come famiglia di Dio”, “dove risulta centrale l’esperienza della koinonia”, che vuol dire “mettere in comune”, “essere come una comunità, non isolati”. Pensando alle prime comunità cristiane, Papa Bergoglio ha rimarcato che quel modello di condi-visione resta attuale anche ai nostri giorni “per aiutarci a essere generosi e non tirchi”. “Essere membra del corpo di Cristo rende i credenti corresponsabili gli uni degli altri”: “i forti sostengono i deboli” e “nessuno sperimenta l’indigenza che umilia e sfigura la dignità uma-na”. Lo “Spirito di tenerezza del Signore”, ha proseguito Papa France-sco, nutre la solidarietà cristiana, la quale è l’espressione irrinunciabi-le della natura della Chiesa, madre tenerissima di tutti, specialmente dei più poveri”.