2019/ 12 Mag Don Alberto Della Bianca

Sabato 11 maggio 2019, Don Alberto Della Bianca è stato ordinato presbitero,
insieme a don Luca Ciligot e Giulio Grandis, nella Cattedrale Santo Stefano di Concordia Sag.

Il giorno dopo, domenica 12 maggio, don Alberto ha presieduto la sua prima messa solenne alle ore 11.00 nel Duomo Sant’Andrea di Portogruaro. Tutta la comunità ha ringraziato Dio per il dono di questi tre nuovi sacerdoti.
Dopo la messa la festa con don Alberto e la sua famiglia è proseguita in Oratorio Pio X : don Alberto è un po’ figlio di questa nostra parrocchia e vogliamo farlo sentire a casa apparecchiando la tavola per lui: è stato preparato un buffet con l’aiuto di tutti.
Durante il pasto, per volere di don Alberto, da molti è stata lasciata un’offerta che contribuirà a finanziare la realizzazione in oratorio del campetto di basket e pallavolo; i lavori inizieranno prossimamente.

Un pensiero di Don Alberto

A volte, ultimamente, rifletto sulla bellezza del disegno che Dio realizza nelle nostre vite.A volte, ultimamente, rifletto sulla bellezza del disegno che Dio realizza nelle nostre vite.Un’opera straordinaria, un po’ misteriosa e forse, se si ha la pretesa di capirla subito, indecifrabile.Eppure, armati di tanta pazienza, piano piano qualche conto comincerà a tornare. Sembra quelle opere di arte moderna, che senza qualcuno che te lé spieghi non ci capiresti nulla. Questo disegno che il Signore mi sta regalando lo ha cominciato quando mi sono affacciato al mondo, desiderato da Lui e dalla mia famiglia, ed ora continua a renderlo speciale con incontri intensi e bellissimi. Sono originario di Portogruaro, precisamente a metà tra Portogruaro, dove sono nato, e Summaga, paese di mia mamma. La mia famiglia è stata il primo canale attraverso cui ho ricevuto il Vangelo, quella Parola che si è espressa nella mia infanzia come un insegnamento di dialogo, di riconciliazione e di perdono.Crescendo, mi sono avvicinato all’ambiente francescano cominciando ad impegnarmi attivamente prima nei gruppi della Gioventù Francescana e poi nell’animazione dei ragazzi.  Ero giovanissimo e, con la passione tipica degli adolescenti, a 14 anni mi sono buttato in un’avventura che mi ha dato molto: la Comunità Vocazionale in convento, insieme ai frati cappuccini. Questo è l’inizio del mio percorso vocazionale: una storia che parte da Thiene, in provincia di Vicenza, ma che dopo un anno mi chiederà subito di rifare la valigia e trasferirmi a Rovigo, in seguito allo spostamento della mia comunità. Sono anni che ricordo con gratitudine, nonostante le inevitabili difficoltà, perché mi hanno insegnato il valore di una vita semplice, e di una povertà che ha il sapore della fatica e della condivisione.Il desiderio di rimettermi in discussione mi ha riportato a casa, e Gesù ha voluto servirsi di questo per preparare strade nuove nella mia vita. A 18 anni ho iniziato il mio percorso in Seminario Minore a Pordenone, e a 19 sono entrato nella Comunità di Teologia. Ho vissuto con intensità la vita della nostra comunità parrocchiale, condividendo momenti speciali con gli animatori, tra campi, pellegrinaggi e la GMG a Cracovia. In questi anni ho vissuto esperienze forti umanamente e spiritualmente. Alcuni pellegrinaggi (Lourdes e Medjugorje) e l’esperienza di missione in Kenya mi hanno fatto riscoprire tante cose belle che segnano la mia relazione col Signore. Dopo l’esperienza di Portogruaro ho condiviso un pezzo della mia storia coi ragazzi del Seminario Minore, come animatore, e nelle comunità di Zoppola, Chions e Fagnigola, ed ora a Casarsa. Ci pensavo proprio l’anno scorso, a Gerusalemme: sto vivendo incontri che lasciano il segno, sentimenti forti e qualche volta contrastanti. È come se Gesù, piano piano, mi stia facendo capire come desidera essere amato. Ma come dicevo prima questo è solo l’inizio, la fase in cui sperimento di essere un giovane in ricerca, insieme a tanti altri, di quel disegno di Dio difficilmente decifrabile ma allo stesso tempo affascinante e bellissimo. Ricordatevi di me nelle vostre preghiere a Maria e al Signore. Grazie di cuore, Alberto